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Domenica 24 settembre 2006 si gioca la quarta giornata del campionato di serie A 2006 – ’07 e l’Empoli ospita il Palermo. Davvero sorprendente l’inizio di stagione degli azzurri, ancora imbattuti dopo l’esordio vittorioso a Genova contro la Sampdoria (2 – 1) ed i pareggi ottenuti in casa contro il Chievo (1 – 1) ed a Bergamo contro l’Atalanta (0 – 0). Se fosse in palio un piccolo scudetto estivo, quello del calcio mercato, bisognerebbe certamente assegnarlo al presidente Corsi ed al direttore sportivo Vitale, capaci di allestire una rosa di qualità, con un occhio da un lato alla contabilità e dall’altro all’anagrafe. Così, venduto il gioiello Tavano al Valencia per circa 10 milioni di euro, la società ha accettato la sfida di ridare fiducia a Saudati – attaccante tornato in Toscana dopo un paio di esperienze sfortunate a Bergamo ed a Lecce – di sedurre il talentuoso centrocampista argentino Almiron – strappato alla corte dell’Inter e riscattato completamente dall’Udinese per 2,2 milioni di euro – e di puntare su due… ventenni diavoletti rosso neri come la punta Pozzi (classe 1986) ed il difensore Marzorati (conosciuto con la doppia t nel cognome fino al 2007 per un errore di registrazione alla nascita). Insomma, un mix di esperienza e della meglio gioventù del pallone che si sta rivelando vincente, anche grazie ad un allenatore navigato come Cagni. Dunque, il proposito è quello di continuare a stupire e cercare di conquistare la prima vittoria interna stagionale. Se, però, l’inizio dell’Empoli si è rivelato una piacevole sorpresa, quello del Palermo è stato addirittura deflagrante: punteggio pieno con tre vittorie di fila, undici reti segnate (miglior attacco del campionato, sempre in goal da marzo 2006) e – complice la penalizzazione di otto punti inflitta al Milan per le vicende di Calciopoli – primo posto in solitaria. Non solo: la squadra di Guidolin è stata anche capace di mettere una seria quanto prestigiosa ipoteca sul passaggio del primo turno di Coppa UEFA, andando a vincere 1 – 0 a Londra, contro il West Ham di Mascherano e Tevez. Davvero euforia alle stelle nel capoluogo siciliano, ove i tifosi sono pronti con qualsiasi mezzo a seguire i propri beniamini, nonostante le numerose trasferte proibitive sul piano della distanza. Empoli è sicuramente tra queste, ma l’entusiasmo è tale che dalla Sicilia si attende un vero e proprio esodo di supporter, tanto che – stante la capienza ridotta del settore ospiti dello stadio azzurro – si mormora di un possibile spostamento della partita a Firenze o Pistoia. Solo all’ultimo, ovvero il pomeriggio del sabato precedente la gara, viene confermato che si giocherà al Castellani. Cagni opta per il centrocampo a rombo e manda in campo Balli in porta, Lucchini, Marzorati, Pratali ed Ascoli in difesa, Marianini, Almiron e Moro a centrocampo, Vannucchi tre quartista alle spalle degli attaccanti Saudati e Pozzi. Guidolin, invece, addobba l’albero di Natale con Agliardi tra i pali, Cassani, Biava, Barzagli e Pisano nel pacchetto arretrato, Diana e Parravicini schermi protettivi della difesa, Guana, Brienza e Bresciano a supporto dell’unica punta Amauri. Con il passare dei minuti, traspare come non sia il solito Palermo scoppiettante visto nelle precedenti apparizioni. Soprattutto il turno over operato dall’allenatore rosa nero – costretto a centellinare le energie in vista del ritorno di Coppa UEFA il giovedì successivo – non sembra offrire le stesse garanzie dei “titolarissimi”: Brienza fa rimpiangere in più di un’occasione Di Michele, Parravicini non sembra avere il carisma e le geometrie di Corini ed in difesa – spesso lasciata scoperta da un centrocampo e dai tre quartisti esterni che non si sacrificano in fase di copertura – non può certo sbrogliare sempre tutto il campione del mondo Barzagli. Eppure, la chance di passare in vantaggio la hanno proprio gli ospiti che, al 24’, usufruiscono di un calcio di rigore, generoso per la verità, concesso dall’arbitro Tagliavento per un intervento di Ascoli su Amauri. Dagli undici metri, Brienza calcia potente, ma sopra la traversa. E, sull’immediato, capovolgimento di fronte, sfruttando i buchi rosa nero sulle corsie esterne, l’Empoli punisce subito il fatal errore dal dischetto degli avversari: Marianini crossa da destra e Saudati, infilandosi tra Barzagli e Biava, di testa batte Agliardi. Anche nel secondo tempo, l’inerzia degli episodi, spesso decisivi nel calcio, è tutta a favore dell’Empoli: al 9’, continua il pomeriggio decisamente infelice di Ascoli, che abbatte Brienza in area. Rigore solare, ma non per Tagliavento, che non interviene e, addirittura, ammonisce il tre quartista rosa nero per simulazione. E, esattamente come avvenuto nei primi 45 minuti di gara, innescatasi la ripartenza azzurra, Almiron galoppa verso la porta palermitana, salta in serpentina i difensori avversari e supera splendidamente Agliardi per la seconda volta. Un successo prestigioso, contro la prima della classe, che rilascia all’ Empoli il nulla osta a pensare in grande..! Federico Ferretti